sabato 31 gennaio 2015

INTERVISTA "NON SIAMO SPORT MINORI" - BOXE LATINA

INTERVISTA "NON SIAMO SPORT MINORI " 
BOXE LATINA






Continuiamo con le nostre interviste ed oggi abbiamo con noi una società sportiva  che opera nella città di Latina ed è:
 Boxe Latina

Rossana: Buongiorno e grazie di essere qui, voi siete una società sportiva riconosciuta nella provincia di latina, ci presentate lo stesso il vostro sport?

Boxe Latina:  Lo sport che pratichiamo nella nostra palestra è la boxe : svolgiamo vari corsi sia a livello agonistico che amatoriale ed anche corsi di baby boxe per i nostri bambini.


Rossana: Molto bene, secondo voi il vostro sport ha  un giusto riconoscimento mediatico?

Boxe Latina: Per quanto riguarda la visibilità, noi come scuola di boxe, non possiamo lamentarci; grazie anche al nostro marketing  siamo stati protagonisti di molte manifestazione sportive : Sport Estate nell'area expo a Latina, Sport in vetrina c/o Via Eugenio di Savoia, Sport al Centro c/o Piazza del Popolo; esibizione dei  nostri ragazzi c/o il negozio sportivo SPORT 85 e svariate premiazioni tra cui l'ultima premiazione fatta dal nostro Sindaco Di Giorgi  e altre ancora, questa visibilità è dovuta  all'impegno costante che quotidianamente,  tutto lo staff della Boxe Latina investe per questo sport 

Rossana: Siamo felici per voi,  cosa vi aspettate allora che esca da questo incontro del 7 febbraio?

Boxe Latina: Cio' che ci aspettiamo da questo incontro è che venga sfatata l'immagine della boxe vista solo come uno sport violento. Oggi esistono tantissime discipline legate al mondo della boxe ad esempio la boxe competition, la gym boxe, la fit boxe, e tante altre, attività sportive che vengono seguite sia da uomini donne che bambini e che quindi non devono considerarsi sport minori ma discipline sportive oggi all'avanguardian con gli altri sport. 


Ringraziamo Boxe Latina per il loro contributo e li aspettiamo all’incontro di febbraio








venerdì 23 gennaio 2015

DIRETTORE TECNICO LOTTA OLIMPICA - CARLO MARINI - INTERVISTA NON SIAMO SPORT MINORI

DIRETTORE TECNICO LOTTA OLIMPICA
CARLO MARINI
 INTERVISTA - NON SIAMO SPORT MINORI


 



Procediamo sempre più celermente con le nostre interviste incontrando  un altro grande della lotta olimpica: Carlo Marini . E’ stato allenatore federale e direttore tecnico della nazionale   di lotta olimpica trovando una massima soddisfazione alle olimpiadi di Pechino 2008 con l’atleta  Andrea Minguzzi, medaglia d’oro di lotta greco romana, oggi alla formazione dei tecnici Fijlkam    


Rossana: Buongiorno Maestro, grazie infinite di essere qui ci piacerebbe che anche lei ci raccontasse qualcosa della lotta olimpica

Carlo Marini: la lotta non ha bisogno di presentazioni, nasce con l’uomo e si manifesta come bisogno di conoscenza e di confronto. La lotta sportiva è un’altra cosa. Senza troppi giri di parole la lotta sportiva è una forma di combattimento tra due individui, dello stesso peso e dello stesso sesso, che, sottostando a regole che tutelano l’incolumità dei due contendenti, cercano, fedeli a un criterio che varia da stile e stile,  le situazioni che creano un vantaggio  utile a conseguire la vittoria  



Rossana: questo magnifico sport che sempre più andiamo conoscendo ha secondo lei  un giusto riconoscimento mediatico?

Carlo Marini: Come altri sport, poco praticati nel nostro paese, non è molto conosciuto e spesso viene confuso con altre forme di combattimento. La sua scarsa visibilità, alla quale imputiamo tutti i mali, è dovuta principalmente al fatto che viviamo In un sistema dove la domanda e l’offerta si devono incontrare. la lotta, non essendo oggi appetibile televisivamente, non è in grado di motivare la sua presenza continuativa negli organi di informazione. La sola occasione si verifica con una vittoria  nei maggiori eventi sportivi, come i giochi olimpici, forse l’unico appuntamento, che, riunendo in un grande contenitore televisivo tante emozioni, risulta capace di risvegliare l’interesse e la curiosità generale. Questa difficoltà ad apparire ci rende meno preziosi per i grandi sponsor e inizia così quel giro vizioso che riporta a non essere conosciuti

Rossana: Cosa  vorrebbe  che uscisse da questo incontro del 7 febbraio?

Carlo Marini: Scambiare opinioni e idee è sempre costruttivo quindi ben venga un momento comune con altri sport con le nostre stesse difficoltà. Quanto possa giovare ad una maggiore visibilità però è difficile da prevedere. Certo se le Istituzioni Sportive ( leggi CONI)  cominciassero a valorizzare il numero di medaglie in palio nelle Olimpiadi, nella lotta ci sono 18 ori, 18 argenti e 36 bronzi, piuttosto che la notorietà di pochi sport di squadra, gli sport cosiddetti minori  godrebbero di maggiori attenzione   






Ringraziamo tantissimo il Maestro Carlo Marini per questo pregiato contributo e lo aspettiamo all’incontro di febbraio









mercoledì 21 gennaio 2015

INTERVISTA ANNA MARIA MARACCHIONI - ASD CIRCE SABAUDIA - NON SIAMO SPORT MINORI

INTERVISTA  ANNA MARIA  MARACCHIONI
– ASD CIRCE SABAUDIA – NON SIAMO SORT MINORI







Oggi abbiamo il piacere di intervistare  Anna Maria Maracchioni – rappresentante ASD Circe Sabaudia.


Rossana: Buongiorno grazie di essere qui, ci presenta il suo sport, personalmente a me non conosciuto?

Anna Maria Maracchioni: Noi siamo la “CirceSabaudia”, un’associazione sportiva dilettantistica senza scopi di lucro. La nostra associazione nasce nel 2012 da un gruppo di persone che da anni dedicano parte della propria vita allo sport d’acqua, primo tra tutti il Dragon boat. Il Dragon Boat e' una disciplina sportiva diffusa in tutto il mondo che prevede gare su imbarcazioni standard lunghe 12,66 metri e larghe 1,06 metri con la testa e la coda a forma di dragone. Queste imbarcazioni sono sospinte da 20 atleti al ritmo scandito dal tamburino, che usano pagaie di lunghezza compresa tra 1,05 m e 1,30 m e larghe non piu' di 18 cm, mentre il timoniere a poppa dell'imbarcazione tiene la direzione con un remo lungo circa 3 metri. Le origini di questa disciplina sportiva risalgono ad oltre 2000 anni fa quando, narra la legenda, il poeta e statista cinese Qu Yuan si getto' nel fiume Mi-Lo con un atto disperato per protestare contro le vessazioni cui veniva sottoposto il suo popolo dal governo di allora. I pescatori saputa la notizia si lanciarono con grandi barche alla ricerca del corpo di Qu Yuan sbattendo con forza le acque con i remi per allontanare i pesci. Da allora e' nata una tradizione che ricorda quel giorno e si celebra in tutto l'oriente il quinto giorno della quinta luna con Festival di Dragon Boat 


Rossana: Molto interessante. Riconosce nel suo sport una visibilità mediatica adeguata?

Anna Maria Maracchioni: Il Dragon boat, nello specifico, è una disciplina molto giovane, basti pensare che solo dai primi anni '90 si è iniziata a delineare una federazione dragon boat. Da allora in poi l'importanza di questo sport è in continua crescita, in Italia e all'estero, quanto a partecipazione e visibilità. La sua forza di impatto è grande poichè è uno sport di squadra, con ben venti atleti, che ha nell'aggregazione il suo punto forte. Per quanto sia considerato uno sport "minore"  (definizione che a me non piace usare),  per il gran numero di atleti che coinvolge e per la spettacolarità tipica nelle gare, le competizioni di dragon boat solitamente hanno una discreta visibilità sui giornali e le istituzioni hanno iniziato a comprendere le potenzialità del dragon boat anche in sede di eventi non unicamente competitivi ma anche a sfondo sociale 

Rossana: Bene, siamo felici per voi. E quindi cosa pensa di questo incontro?

Anna Maria Maracchioni: Quella sugli sport minori è una questione tutta da affrontare, anche nella definizione. Minore è semplicemente il volume di interessi che ruota attorno a sport meno noti, minori sono pertanto la pubblicità e l'interesse dei media. Tuttavia, proprio in virtù delle stesse motivazioni, maggiore è la passione con cui un atleta vi si dedica poichè non cerca un compenso nè un rientro di immagine, ma è animato solo da una "maggiore" motivazione. Di ognuno di questi sport cosiddetti "minori" bisognerebbe saper mettere in evidenza i punti di forza e far capire che qui più che mai è facile riscontrare i valori etici e morali che sono fondanti nella educazione sportiva.








Ringraziamo Anna Maria Maracchioni per il suo contributo e l’aspettiamo all’incontro di febbraio









domenica 18 gennaio 2015

ORO OLIMPICO MOSCA 1980 - CLAUDIO POLLIO - NON SIAMO SPORT MINORI - INTERVISTA

ORO OLIMPICO MOSCA 1980
CLAUDIO POLLIO
 INTERVISTA - NON SIAMO SPORT MINORI





Continuiamo le nostre interviste con un altro grande campione dello sport olimpico : Claudio Pollio . Campione di lotta  libera, Oro  alle Olimpiadi di Mosca nella categoria 48kg. Claudio Pollio, è stato l’unico lottatore di libera italiano a conquistare un oro alle olimpiadi.


Rossana: Buongiorno grazie infinite di essere qui, sei un grande campione, presentarti credo sia davvero superfluo, campione olimpico, campione ovunque. Quello che invece vorremmo sapere da te, a proposito di questo incontro che ribadiamo si terrà sabato 7 febbraio alle ore 17,30 presso l’aula magna del palafijlkam di Ostia, cosa pensi di questo slogan che ormai è sulla bocca di tutti: Non siamo sport minori, e se ti ritrovi in questa dizione vista la mancata visibilità  ormai constatata da tutti

Claudio Pollio: che appunto Non siamo sport minori, la lotta ad esempio è uno sport che dà tanto e che non riceve altrettanto,  ma non abbiamo alcuna visibilità se non per conoscenze che in un periodo particolare, dove magari vi sono dei risultati importanti anche a livello nazionale, esce un trafiletto sul giornale che però viene dimenticato subito dopo 


Rossana: la responsabilità di una mancata visibilità a cosa la attribuisci,  a chi o a cosa?

Claudio Pollio: in linea generale do un po’ la colpa alle istituzioni, perché già agli albori della mia carriera  avevo difficoltà di visibilità, perché purtroppo non vi era abbastanza   disposizione  economica per questo sport, nonostante vi fossero già dei grandi campioni che portavano medaglie, cosa fondamentale per l’investimento. Il problema è che spesso lo sport è gestito dalla politica e non dagli sportivi e questo ha sempre creato danni soprattutto a quelle discipline che non hanno lo stesso profilo di marketing. Ci dovrebbe essere la stessa volontà di investire  anche pubblicitariamente su questi sport e mi auguro  che magari sollevando la questione possa iniziare un vero cambiamento perché è anche da dire che una parte della responsabilità  è anche nostra di non muoversi abbastanza.


Rossana: Cosa  vorresti  che uscisse da questo incontro del 7 febbraio?

Claudio Pollio: Sicuramente una volontà collettiva di cambiare questo sistema e di ritornare con i ragazzi a  lavorare nelle palestre, e spiegare che molti sport, come proprio la lotta, non sono violenti ma tutt’altro, quindi anche ridare maggiore conoscenza perché  la cattiva informazione non ha aiutato alla diffusione e di conseguenza alla sua visibilità







Ringraziamo infinitamente il grande atleta Claudio Pollio per questo prezioso contributo e lo aspettiamo all’incontro di febbraio









mercoledì 14 gennaio 2015

VITTORIANO ROMANACCI - MAESTRO DELLO SPORT - DIRETTORE TECNICO - PROGRAMMATORE - INTERVISTA "NON SIAMO SPORT MINORI"

MAESTRO DELLO SPORT – ATLETA – DIRETTORE TECNICO  - PROGRAMMATORE
VITTORIANO ROMANACCI -
 INTERVISTA - NON SIAMO SPORT MINORI




Oggi ci pregiamo di avere come ospite prezioso del nostro blog un grande maestro dello sport : Vittoriano Romanacci. La sua carriera è così lunga e articolata che è difficile poterla riportare tutta. Di sicuro ogni qual volta si è avvicinato ad una disciplina, soprattutto negli sport di combattimento, ne ha fatto la differenza. A  lui si deve ad esempio la migliore  squadra italiana che dal ’70 all’80 ha costituito  la lotta olimpica. Grazie a lui si sono compiuti grandi campioni olimpici nella lotta e nel judo che hanno fatto la storia. Ma ancora oggi presta la propria professionalità ad un altro nobile sport:  la boxe,  formando campioni mondiali. La sua fama non è solo nazionale, la sua bravura e professionalità è riconosciuta ovunque, tanto da essere esempio di molti maestri ed allenatori. Proprio per questo,  per noi è un gran dono averlo qui con le sue parole ed il suo sostegno.



Rossana: Buongiorno e grazie di nuovo per essere qui, per noi è un onore. Tutti sappiamo chi è Vittoriano Romanacci, atleta, Maestro dello sport, allenatore di grandi campioni, ma anche per le nuove leve  crediamo sia importante spiegare quale sia il suo lavoro e su quali sport lei si sia diretto. Ce lo presenta?

Vittoriano Romanacci: Se si prende in considerazione lo sport praticato in gioventù, si deve parlare della lotta stile libero, se invece si devono focalizzare gli sport da me svolti in qualità di Direttore Tecnico – Programmatore la rosa si allarga a tutti gli sport di combattimento e precisamente: Lotta Stile Libero. – Lotta Greco Romana- Taekwondo – judo – ed in ultimo il pugilato. Tutte queste discipline  così diverse hanno non solo profonde affinità soprattutto dal punto di vista psicologico  ma anche dal punto di vista  della formazione fisica. Gli sport di combattimento hanno sempre esercitato un profondo fascino nella mia persona, sia per l’aspetto istintivo e naturale della loro espressione, sia per un’ammirazione delle qualità fisiche che detti sport richiedono.


Rossana: In previsione dell’incontro che vogliamo organizzare con tutte le realtà sportive che non siano il calcio, lei pensa che ad oggi vi sia una visibilità adeguata degli sport che lei segue come Maestro, e non solo,  sia sui giornali che attraverso le istituzioni?

Vittoriano Romanacci: La risposta è decisamente : No.
Rossana: la responsabilità di una mancata visibilità lei la attribuisce a chi o a cosa?

Vittoriano Romanacci: La mancata visibilità dei miei sport ha cause molteplici, alcune delle quali molto sfumate, ma voglio sottolineare due fondamentali:
- L’obiettiva difficoltà nella comprensione delle azioni tecniche, infatti il pubblico apprezza solo la parte eclatante di detto sport (le proiezioni nella lotta e nel judo, i pugni violenti nel pugilati etc) e non riesce invece a godere di tutte quelle particolarità tecniche  fatte di “finte”  “prese”, “posizioni” che sono entusiasmanti per gli addetti ai lavori ma troppo difficili da capire per gli altri.
- La lontananza dai meccanismi sociali, dovuti ad una scarsa diffusione della cultura dei nostri sport ed ad uno scarso interesse economico che non smuove l’ambiente verso nuove forme di diffusione; 


Rossana: Maestro, cosa vorrebbe  che uscisse da questo incontro con tutti gli altri sport considerati minori ma che tali non sono?

Vittoriano Romanacci: Essendo molto pessimista che in questo tipo di società si riesca a rendere popolare sport duri da capire  e da fare come gli sport di combattimento, sarei molto felice se attraverso incontri ai quali partecipano le varie istituzioni si cercasse di far capire “l’anima” e la “meraviglia” che detti sport esprimono, perché senza questa comprensione non potremmo mai aumentare la loro popolarità



Ringraziamo infinitamente il Maestro Romanacci per questo prezioso contributo e lo aspettiamo all’incontro di febbraio









lunedì 12 gennaio 2015

CAMPIONESSA LOTTA LIBERA FEMMINILE - SABRINA ESPOSITO - NON SIAMO SPORT MINORI

CAMPIONESSA LOTTA LIBERA FEMINNILE
SABRINA ESPOSITO -
 INTERVISTA - NON SIAMO SPORT MINORI





Continuiamo con le nostre interviste e ci pregiamo di intervistare un’altra grande atleta della lotta femminile italiana: Sabrina Esposito, oggi allenatrice femminile del Comitato Regionale Lazio  sez. lotta stile libero. (FIJLKAM)  Promotrice del progetto -Scuola e sport-  ANTIBULLISMO presso l Istituto Comprensivo "Via Laparelli"  ROMA.

Rossana: Buongiorno e grazie per essere qui, come a tutti ripetiamo le stesse domande ma è importante far conoscere il proprio sport nel dettaglio, ce lo presenta ?

Sabrina Esposito:  Stile Libero Femminile ( female olimpic freestyle wrestling) E’ una disciplina sportiva di antichissima tradizione considerata "arma" dalle popolazioni più remote.
Oggi sport individuale di confronto tra 2 atleti dello stesso peso o sesso che si affrontano su una superficie di azione chiamato "Tappeto" ( MAT) con scopo finale di portare l'avversario con entrambe le spalle per terra.
In questo stile sono possibili le prese e le azioni tecniche sulle gambe. Non sono invece possibili i cosiddetti colpi come calci e pugni



Rossana : Crede che via visibilità onesta su ciò che pratica?

Sabrina Esposito: La visibilità degli sport minori a livello giornalistico o mediatico è pressoché nulla, se non in occasione di  grandi eventi eventualmente  visibili in seconda serata o che guadagnano, sgomitando, qualche recensione di successo in più sulle pagine di "Grandi Giornali" ( testate nazionali) ma sempre rimanendo di seconda categoria.
Non siamo nemmeno considerati SPORT MINORI, bensì ALTRI SPORT.

Rossana: Come più volte ribadito  avremo questo incontro per la prima settimana di febbraio con tutti quanti gli atleti, professionisti, giornalisti e appassionati per una tavola rotonda  dal tema “non siamo sport minori”. Cosa sia spetta da questo appuntamento?

Sabrina Esposito: Auspicherei che ogni campione avesse la possibilità di trasmettere in Mondovisione una passione diventata Stile di Vita.
 Desidero che le istituzioni si impegnino davvero a fornire una struttura e un'opportunità ad ogni giovane atleta che dedica gratuitamente qualche pezzo di vita, per far conoscere al mondo anche solo l'esistenza della propria disciplina e di ciò che l'ha reso CAMPIONE.
Mi piacerebbe che lo Sport tornasse ad essere un esempio di educazione, più che classificazione di un ceto sociale.
Il nostro sport crea (favorisce) amicizia, rispetto e lealtà, e ti insegna ad andare ben oltre le guerre, il colore della pelle o le diverse religioni



Ringraziamo moltissimo Sabrina Esposito per la sua appassionata e chiarificatrice intervista  e l'aspettiamo per l'incontro insieme a tutti gli altri atleti!



mercoledì 7 gennaio 2015

INTERVISTA - GIULIANO PALOMBA - NON SIAMO SPORT MINORI

INTERVISTA "NON SIAMO SPORT MINORI"
- GIULIANO PALOMBA -






Eccoci con una nuova intervista con l’Atleta del Corpo  Forestale dello Stato: Giuliano Palomba. Una breve biografia per presentarlo:
Ufficiale del Corpo Forestale dello Stato, 
Laureato in Giurisprudenza, Allenatore dal 2000 della squadra di Lotta della Polisportiva Libertas Molfetta, squadra che dal 1953 ha annoverato tra le sue fila atleti di valore assoluto e vinto oltre 100 titoli nazionali di varie categorie.
Da atleta è vincitore di 2 titoli di campione italiano di categoria, 2 titoli di campione italiano universitario e diversi podi ai campionati italiani Assoluti. Inoltre ha partecipato ai Mondiali Militari di lotta S.L. e GR in IRAN classificandosi in entrambe le gare al 6° posto.
Atleta del Team Italia nell’anno 1994, del Centro Sportivo della Marina Militare nell’anno 1993 e del Gruppo Sportivo del Corpo Forestale dello Stato dal 1995 al 2000 (allenato da Luciano Ortelli)

Rossana: Qual è il suo sport, ce lo presenta?

Giuliano Palomba: La lotta olimpica (lotta libera e lotta greco romana) è uno sport di combattimento corpo a corpo tra due atleti, che cercano di ottenere, attraverso l’esecuzione di tecniche, una posizione di dominio sull’avversario. Ai nostri giorni è uno degli sport più praticati al mondo.
Pratica gioiosa e divertente, non ascrivibile tra gli sport violenti, ha una storia millenaria alle spalle.
E’ un’attività educativa e formativa dei giovani, porta all’affinamento dei livelli di socializzazione e di maturazione, e riporta indietro nel tempo quando al lottatore si riconosceva il coraggio e l’intelligenza corporea.
A tal proposito, mi piace ricordare Socrate, il quale giurando su di Zeus affermava che “un corridore eccezionale non può essere alla pari di un lottatore medio

Rossana: In previsione dell’incontro che vogliamo organizzare con tutte le realtà sportive che non siano il calcio, lei pensa che ad oggi vi sia una visibilità adeguata dello sport che lei pratica sia sui giornali che attraverso le istituzioni?

Giuliano Palomba: Negli ultimi anni la Lotta in Italia ha pochissima visibilità.
La Lotta, sport olimpico sin dalle origini, merita più spazio perché da sempre è considerata un’arte nobile, sia per il corpo sia per la mente, per la attività formativa ed educativa dei nostri giovani.

Rossana: Cosa vorrebbe che uscisse da questo incontro con tutti gli altri sport considerati minori ma che tali non sono? 

Giuliano Palomba: Sono considerati minori quelli sport che non godono di spazi e degli investimenti destinati ad altre attività come il calcio.
Nella società contemporanea, fatta di immagini che prendono il sopravvento sui contenuti, il mondo della Lotta italiana non riesce a presentare, valorizzare e vendere il “prodotto Lotta”.
Questo comporta poco interesse dei giornali, delle TV e minor investimenti.
Sicuramente questo incontro con gli altri sport minori può spingere le istituzioni a rivalutare il significato di queste discipline.
Mi aspetto però un maggior impegno dai responsabili della Lotta Italiana nella divulgazione di questo magnifico sport che pratico sin da bambino..






Ringraziamo Giuliano Palomba per la sua  disponibilità e l'aspettiamo per l'incontro !






E al prossimo atleta!

sabato 3 gennaio 2015

INTERVISTA GIUSEPPE GIUNTA - OLIMPIONICO LOTTA GRECO ROMANA

OLIMPIONICO LOTTA GRECO ROMANA
GIUSEPPE GIUNTA -
 INTERVISTA - NON SIAMO SPORT MINORI



Riprendiamo dopo la pausa natalizia con le nostre interviste e ci piace iniziare l’anno con un altro grande campione della lotta greco romana : Giuseppe Giunta. Una breve biografia per introdurlo:  Nato a Catania nel 1973; a 15 anni viene a Roma dove viene inserito nella nazionale di lotta e dove conosce il maestro LUCIANO ORTELLI in quel tempo allenatore della nazionale di lotta libera.
Campione italiano dal 1988 al 2004,  nel 1989 argento ai campionati mondiali cadetti e bronzo ai campionati mondiali di lotta stile libero in America. 1991 campione del mondo speranze e bronzo ai mondiali juniores . medaglie a vari tornei internazionali.
1996 OLIMPIADI DI ATLANTA - 1999 BRONZO AI CAMPIONATI EUROPEI SENIOR - 2000 OLIMPIADI  DI SIDNEY.  NEL 2004 QUALIFICATO PER LE OLIMPIADI DI ATENE. 2005 inizia a collaborare come tecnico nazionale e nel 2008 a pechino medaglia d’oro con l atleta MINGUZZI ANDREA CATEGORIA 84 KG 





Rossana: Buongiorno e grazie per essere qui, per noi è un onore e un piacere. La biografia è stata esaustiva e quindi vorrei che aggiungessi tu altro, riguardo il tuo sport , se ritieni che vi sia una visibilità onesta e cosa ti aspetti da questo incontro, che ribadiamo avverrà tra la fine di gennaio e inizi febbraio.


Giuseppe Giunta: IL MIO SPORT e' la lotta g.r. uno degli sport piu' antichi ed anche una disciplina olimpica.Per me e' uno degli sport più belli e completi in assoluto,perché oltre a vincere sulla materassina ti aiuta a crescere nella vita come uomo insegnandoti il valore del rispetto per gli altri.
AD OGGI non penso che ci sia una visibilità adeguata su questo sport anche perché purtroppo è uno sport che non tutti conoscono né per la sua tradizione né per il suo valore formativo,visto che se ne sente parlare ogni 4 anni solo in occasione dell’ OLIMPIADE...
SPERO CHE DA questo incontro nasca una curiosità da parte di tutti grandi e piccoli cosi da far appassionare più gente possibile e che tra di noi ci sia una maggiore collaborazione per andare avanti e farci conoscere




Ringraziamo Giuseppe Giunta per la sua  disponibilità e l'aspettiamo per l'incontro così che davvero nasca questa collaborazione che sempre più viene in evidenza dalle interviste.

Grazie e al prossimo atleta!